Pinocchio tra Toscana, Puglia e Lazio
Tappa a Ostuni
Ostuni sorge nella Valle d’Itria, a 218 metri sul livello del mare e a circa 40 km da Brindisi. E’ conosciuta per il suo borgo medievale incastonato da vicoli, stradine tortuose e abitazioni private pitturate con calce bianca, da qui il soprannome di Città Bianca.
Nel centro storico si trova la Cattedrale in stile romanico-gotico dove si nota il grande rosone a 24 raggi. Ci sono anche altri edifici storici di valore, come la chiesa di San Francesco d’Assisi e la chiesa barocca di Santa Maria Maddalena che include il monastero delle Carmelitane. In questo complesso merita una visita il Museo delle Civiltà Preclassiche della Murgia Meridionale nel quale è conservato il calco di Delia, che riproduce una donna in dolce attesa, vissuta 25.000 anni fa e ritrovata in una grotta vicino a Ostuni nel 1991.
Il Paese dei Balocchi è stato invece ricostruito in una masseria tra Ostuni e Fasano. Qui avviene il raggiro di Pinocchio ad opera della famigerata coppia il Gatto e la Volpe e sempre qui il protagonista si fa trasportare dall’influenza negativa del suo nuovo compagno di giochi Lucignolo, da questo momento il suo corpo inizia a mutare in quello di un ciuchino.
Nel piccolo Teatro cittadino di Noicottaro, paesino a 16 km da Bari, è stata allestito il palco delle marionette di Mangiafuoco. Il Teatro è stato costruito in un ex frantoio ipogeo, ed è il più piccolo teatro d’Europa!
Il Gran Teatro dei burattini è progettato e costruito secondo i metodi tradizionali circensi. La struttura del tendone è costituita da un grande patchwork di tessuti di cotone messi in tensione da corde di canapa fissate ai picchetti e da puntoni di legno che servono a sostenerla.
Vederlo animato da tutti quei burattini di legno è stato un momento unico.
Fonte: AD news, intervista a Dimitri Capuani, di Mario Gerosa
Ricordiamo anche che il piccolo borgo di Noicottaro è stato inserito tra le 100 Città della piccola grande Italia, con nomina ufficiale ricevuta in occasione della celebrazione del Quarantennale della Repubblica con la seguente motivazione:
per la laboriosità dei suoi operatori agricoli e l’operosità delle aziende locali.