Napoli e Ischia con L’amica geniale
Titolo: L’amica geniale
Anno: 2018
Regia: Saverio Costanzo
Genere: Drammatico
Sceneggiatura: Saverio Costanzo, Elena Ferrante, Francesco Piccolo e Laura Paolucci
Protagonisti: Elisa Del Genio, Ludovica Nasti, Margherita Mazzucco, Gaia Girace, Anna Rita Vitolo, Luca Gallone, Imma Villa, Antonio Milo, Alessio Gallo
Quale cornice migliore di una città partenopea dell’Italia meridionale come Napoli, per raccontare la storia di un’amicizia destinata a durare nel tempo, superando distanze sociali, culturali e fisiche? Una città affacciata sul mare, una città che porta i segni della dominazione spagnola, una città che oggi ci appare diversa, se la guardiamo attraverso la storia de L’amica geniale.
Elena Greco (Lenù) e Raffaella Cerullo (Lila) sono compagne di scuola, rivali in classe, perché sono le più brave e migliori amiche fuori. Vogliono studiare e sognano di ‘fare i soldi’ diventando scrittrici, come Jo March, una delle quattro protagoniste del romanzo ottocentesco Piccole Donne.
Il racconto della loro amicizia inizia, però, dalla fine: Lila è scomparsa, ha vuotato l’armadio e ha ritagliato il suo viso da tutte le fotografie che c’erano in casa. Lenù, che le è sempre andata dietro da bambina, decide quindi di venir meno al patto stretto con l’amica d’infanzia e comincia a scrivere la sua storia, la loro storia, come una sfida, una delle tante in cui l’amica andava avanti e lei la seguiva.
Quando Lila aveva deciso di spazzar via sia Alfonso che Enzo si era illuminata come una santa guerriera, mi era sembrata bellissima. Mi ricordo che proprio quel giorno mi convinsi allora che se fossi andata sempre dietro a lei, alla sua andatura, il passo di mia madre avrebbe smesso di minacciarmi. Dovevo regolarmi su quella bambina e non perderla mai di vista. (Episodio 1 Le bambole)
La voce narrante ci consegna un’immagine del periodo storico, della condizione femminile (a Lila viene negata la possibilità di studiare), della povertà, da alcuni accettata con rassegnazione, da altri subita con rabbia e voglia di riscatto.
L’amica geniale è la storia di un’amicizia ma è la storia della periferia napoletana del Dopoguerra, è la storia di ogni periferia, in cui la vita delle due protagoniste si intreccia con le altre storie che si sviluppano in quel quartiere, che è tutto il loro mondo.
La serie tv L’amica geniale, andata in onda in novembre del 2018, è la trasposizione dell’omonimo romanzo, pubblicato nel 2011, il primo di una quadrilogia che comprende anche Storia del nuovo cognome, Storia di chi fugge e di chi resta e Storia della bambina perduta. Elena Ferrante è lo pseudonimo dell’autore, la cui identità al momento resta sconosciuta, a dispetto di un’inchiesta che l’avrebbe ‘stanata’.
Negli Stati Uniti, prima ancora che in Italia, è scoppiata la passione per i romanzi della Ferrante e da oltreoceano è arrivata la richiesta di visitare i luoghi della città che fanno da scenario alle vicende delle due amiche.
La richiesta ha trovato preparata la città di Napoli: il successo televisivo è stato pari a quello letterario e oggi gli fa eco anche il successo turistico. La serie è diventata l’occasione per scoprire altri luoghi di Napoli o per tornare a rivederne alcuni già famosi, con occhi nuovi.
