“Benvenuti al Sud” da scoprire
Anno: 2010
Regia: Luca Miniero
Genere: Commedia
Sceneggiatura: Massimo Gaudioso
Protagonisti: Claudio Bisio, Angela Finocchiaro, Alessandro Siani, Valentina Lodovini
Produzione: Medusa Film, Cattleya
Un forestiero quando viene a Napoli piange due volte, quando viene e quando parte
Con questa frase si apre e si chiude il Benvenuti al Sud, il film di Luca Miniero, rifacimento del francese Giù al Nord (2007) ma adattato alla cultura italiana. Infatti il pubblico ha potuto riflettere e divertirsi su particolarità e anche stereotipi del Nord e del Sud Italia. Il film ha avuto così successo da meritare un sequel, Benvenuti al Nord, del 2012.
Alberto, interpretato da Claudio Bisio, è il responsabile dell’ufficio postale di una cittadina della Brianza ma sua moglie Silvia, interpretata da Angela Finocchiaro, vuole assolutamente trasferirsi a Milano e Alberto si finge invalido pur di poter scalare la graduatoria e ottenere il trasferimento. L’inganno però viene scoperto e Alberto viene trasferito per punizione in un piccolo paese della Campania. Per Alberto questo significa il peggio e parte pieno di pregiudizi negativi verso quello che considera il centro della camorra, i rifiuti per strada e la nullafacenza nei posti di lavoro. Invece lui troverà un bellissimo posto, colleghi gentili, grande ospitalità e in particolare troverà la complicità del postino Mattia, interpretato da Alessandro Siani, e lo aiuterà anche a riconquistare la fidanzata Maria, interpretata da Valentina Lodovini. Nel frattempo però Alberto continua a simulare di trovarsi malissimo con la moglie e gli amici al nord; finché Silvia, preoccupata per lui, decide di venire a trovarlo e pensa di trovare lo stesso scenario che temeva di trovare il marito quando è partito.
Il paese della Campania che Claudio Bisio impara a conoscere è filmato nello scenario di Santa Maria di Castellabate, in provincia di Salerno, presso il meraviglioso Parco del Cilento.
L’ufficio postale del film è posto sulla piazzetta, denominata Piazza 10 Ottobre 1123, dove si svolgono le varie pause per il caffè o anche partite di calcetto o al biliardino e dove si vede anche il portone della casa di Alessandro Siani, visibile, per esempio, quando Bisio e Siani si recano all’ufficio postale il primo giorno di lavoro.
L’ufficio postale del film, nella realtà, è un bar chiamato La Piazzetta. Il nome della piazza riguarda l’anno di fondazione del Castello di Sant Angelo o dell’Abate che fu voluto da San Constabile Gentilcore, l’abate del feudo di Castellabate.
La casa di Claudio Bisio è Palazzo Perrotti, che è stata la residenza dei conti Perrotti. Tra i vicoli dei dintorni si vede Claudio Bisio alle prese con uno smaltimento sbagliato dei rifiuti e la paura che possa essere punito per questo. In particolare si vede il vicolo Via Veliventi, accanto a Piazza Perrotti. Piazza dove si trova la targa che reca la frase pronunciata da Gioacchino Murat quando fu ospite dei conti Perrotti nel 1811:
Qui non si muore.