Il ghetto di Roma ne La Finestra di Fronte
La finestra di fronte è considerato per molti il capolavoro di Ferzan Ozpetek, regista e sceneggiatore di origini turche, trasferitosi in Italia nel 1976 dove ha studiato storia dell’arte, del costume e del cinema presso le più prestigiose realtà accademiche di Roma. Nel 2003 la pellicola ha ottenuto molti riconoscimenti sia ai Nastri d’Argento sia ai David di Donatello con ben cinque premi, tra cui quello per la migliore canzone originale, Gocce di memoria, della cantante Giorgia.
Il film racconta la storia di Giovanna (Giovanna Mezzogiorno), giovane madre con figli non felicemente sposata con Filippo (Filippo Nigro). L’incontro casuale con Davide che lei dovrà aiutare a ritrovare la memoria e la conoscenza di Lorenzo (Roul Bova), vicino di casa con il quale nasce una profonda intesa, saranno per lei avvenimenti nuovi che la aiuteranno a riprendere in mano la sua vita, riconoscendo la forza dei sentimenti più profondi e trovando, in modo consapevole, la strada da seguire.
L’itinerario movie walk dedicato a La finestra di fronte prende spunto dalla storia di Davide, omosessuale ed ebreo scampato al rastrellamento ed alla deportazione del 1943 avvenuta nel quartiere del Ghetto. Gli incontri tra Giovanna e Lorenzo, che indagano sul passato dell’anziano signore per recuperarne i ricordi, si svolgono principalmente tra le piazze e vicoli di questa centralissima area romana.
Il viaggio attraverso vie e vicoli di Roma ha inizio in una location particolare, ossia nel Parco di Monte Caprino. Questo è il luogo che fa da scenario principale alle storie d’amore di Simone e Davide, che un tempo si scambiavano i loro biglietti segreti ponendoli tra le fessure del marmo dietro la fontana del Parco.
Dev’essere bello potere crescere quell’amore che all’inizio era solo passione, aiutarlo a cambiare, proteggerlo dal passare del tempo e non solo.
Ed è qui che nasce anche un sentimento profondo tra Giovanna e Lorenzo (Raoul Bova). I giovani amanti si scambiano pensieri, ricordi e anche un bacio appassionato. Suggestivo e commovente è il momento in cui Giovanna legge la lettera che Davide aveva dedicato a Simone.
Ci troviamo sul Colle del Campidoglio, il più piccolo fra i colli di Roma, ma anche il più importante, perché qui nacque il primo nucleo della città racchiuso da un primitivo sistema di mura difensive a protezione degli abitanti dalle tribù ostili che abitavano i colli circostanti.
Percorrendo Via di Monte Caprino ci dirigiamo verso la piazza dove si affaccia la Chiesa di Santa Maria della Consolazione, a cui si affidavano i condannati a morte che sarebbero stati giustiziati nella vicina Rupe Tarpea.