Quando l`Arte sposa il Cinema a Venezia
6 agosto 1932. Lo scultore Antonio Maraini è il segretario della Biennale d’Arte, Giuseppe Volpi di Misurata è il presidente dell’ente che la organizza. Spinti da spirito imprenditoriale e passione per le novità, si accordano per promuovere un grande evento legato alla settima arte tra le manifestazioni della Biennale: nasce così la Prima Esposizione Internazionale d’Arte Cinematografica.
Il luogo prescelto è il Grand Hotel Excelsior, al Lido di Venezia, già meta di viaggiatori internazionali per le sue spiagge. Vengono coinvolte case di produzione cinematografica europee e americane per selezionare i film che saranno proiettati sulla grande terrazza dell’albergo. È subito un grande successo: vengono ospitate opere di registi come di Frank Capra e Ernst Lubitsch che richiamano migliaia di spettatori. Le pellicole proiettate al festival non hanno censura né obbligo di traduzione: la cosa fa molto scalpore, soprattutto nella stampa americana.
Il clima è festoso e la proiezione di apertura si conclude con un gran ballo. Non è un’Esposizione competitiva, come sarà invece dall’anno successivo. È il pubblico che sceglie le pellicole migliori con un referendum improvvisato: viene eletto anche il film più divertente, A me la libertà (1932) di René Clair.
Come ben sapranno gli appassionati di cinema e i frequentatori della Mostra, questo settembre siamo arrivati all’edizione numero 73 e il 2017 vedrà la numero 74. Molte cose sono cambiate dal 1932. Questa storica manifestazione infatti, dopo numerose vicissitudini, una guerra mondiale, alcune edizioni annullate e revisioni del format si ripropone con veste nuova a chi approda a Venezia per presentare, vedere e valutare i film in concorso.
A partire dalla quinta edizione viene costruito il Palazzo del Cinema, che dal 1937 vedrà avvicendarsi nelle sue sale moderniste star, registi e curiosi. Nella Sala Grande, ampliata negli anni fino a poter accogliere più di mille visitatori, vengono proiettate le pellicole in concorso nelle varie serate. Qui da tradizione si stende il grande ‘tappeto rosso’ calcato dal jet set internazionale. In realtà è una moquette.
Attorno al Palazzo del Cinema oltre a biglietterie, bar e negozi che animano il Lungomare Guglielmo Marconi vi sono la Sala Perla, la Sala Darsena e il Palazzo del Casinò che ospitano i film non in concorso, i classici e le proiezioni secondarie per garantire a tutti un’esperienza ricca di emozioni e suggestioni. Il Grand Hotel Excelsior è invece ancora oggi una meta imperdibile durante queste giornate del Lido: molti si appostano sulla terrazza che si affaccia al molo dello storico Hotel per fare vip watching e scattare una foto alle star che vi alloggiano o presenziano agli eventi e alle conferenze stampa.
Per chi non può permettersi una barca privata come i divi del cinema raggiungere l’area del festival è comunque molto semplice: un vaporetto speciale (il 20, stagionale) è al servizio dei visitatori più accaniti con un trasporto rapido tra il Lido e il centro storico di Venezia. Un modo facile e veloce per vedere da vicino anche le isole meno note di San Servolo e San Lazzaro degli Armeni, una tranquilla parentesi dall’allegro viavai del festival.
Nonostante i molti tentativi di imitazione, il fascino dell’evento cinematografico più antico d’Europa rimane intatto.